Precisazioni
5 Ottobre 2015La “questione” fognatura
15 Ottobre 2015Era intenzione del CDA attendere il rilascio della proroga dell'autorizzazione allo scarico per fare delle comunicazioni affidabili nelle previsioni. L'evento pare ormai prossimo e quindi conviene rinunciare ad attendere. È questa anche una necessità dettata dalle richieste che telefonicamente o via mail vengono indirizzate agli uffici. Le domande sono fatalmente e legittimamente ripetitive e il documento che segue prende in considerazione tutta la statistica che proviene da quelle richieste. Naturalmente ci sono risposte anche per quelle non formulate o che non ci vengono in mente. A quelle eventuali questioni risponderemo da questo sito.
Il verbale notarile, assai esplicito, dell'Assemblea straordinaria che a vasta maggioranza nel 2011 approvo' progetto, piano economico , e con chiarezza i criteri di ripartizione tra allacciati e non allacciati all'impianto fognario da ampliare e realizzare ,e' da tempo pubblicato sul sito del Territorio Costa Paradiso.
L'ultima autorizzazione : quella del Servizio regionale Savi .L'ultimo atto : il processo di validazione del progetto che giunge nei prossimi giorni alla conclusione.
Ciascuno di noi ha ricevuto un documento contabile che identifica la contribuzione alla quale e' assoggettato. Lo accompagna un documento non firmato e uguale per tutti che chiarisce i criteri generali in base ai quali è stata determinato l'ammontare della quota e formato il documento di richiesta. A questo punto ,e per quanto ogni singolo passaggio e la cronologia stessa degli eventi si rinvengano tutti facilmente sul sito,vale la pena di sottolineare qualche passaggio che aiuti la comprensione .
A partire dal maggio 2011, data in cui all'Assemblea convocata ad Olbia furono a lungo illustrati dall'ingegner Savi e da un secondo ingegnere il progetto e il relativo piano economico, sono stati effettuati alcuni passi obbligati. Primo quello di avviare il progetto approvato in Comune al servizio regionale competente (SAVI)per la verifica e l'autorizzazione. Che venne al termine di un iter lunghissimo (come previsto ) concessa con provvedimento del presidente della Giunta regionale pubblicato sul bollettino del settembre 2014. Nel mese precedente il Comune aveva informalmente dichiarato la propria intenzione di realizzare direttamente l'impianto a spese dei partecipanti. Seguì una comunicazione del sindaco e la delibera ai primi di novembre, ma tutto sinora si è limitato ad una esibizione di muscoli. Intanto CP avviava il processo di validazione del progetto, passaggio reso necessario dalla natura privata ma nell'interesse pubblico dell'opera. Tale processo ha prodotto solo nei mesi scorsi i suoi esiti recependo come dato più evidente il ridimensionamento del numero delle utenze inizialmente previsto in 16000 e allineandolo a quello indicato nella richiamata delibera di Giunta di novembre che parla di 10800.
Proseguendo nella disamina dei fatti e' opportuno fare un cenno all''interesse dimostrato dalla Procura nei confronti della situazione della depurazione a Costa Paradiso, interesse che ha allarmato gli amministratori pubblici.
È invece di determinante importanza lo stato dell'autorizzazione allo scarico. Il Procedimento- ne abbiamo parlato e ci torniamo su brevemente- non si è ancora concluso. Il collaudatore è sparito e forse avrà riferito ai suoi referenti in Comune. Le analisi delle acque sono buone e francamente e' difficile capire che cosa ostacola il rilascio e quindi l'avvio dei lavori di manutenzione per il reintegro della piena funzionalità del depuratore ,riferito alla capienza per la quale è stato progettato. Sulla base delle competenze così come normalmente si conoscono, la Provincia dovrebbe preoccuparsi della depurazione, i lavori sulla quale saranno avviati gia la prossima settimana non occorrendo autorizzazioni più qualificate di quelle che sono in nostro possesso .
Gli sviluppi della raccolta delle somme richieste sulla base del protocollo stilato dalla Regione il 4 luglio saranno vagliati dal Comune , che se valuterà inadeguata la provvista di denaro darà attuazione a quell'azione in danno apparentemente decisa da un anno,con una delibera mai ritirata e anzi ribadita
Rimane il dubbio già espresso sul perché nel bilancio comunale appena approvato non ve ne sia traccia. Ma la spiegazione ci sarà...
Intanto i Partecipanti sono chiamati con fondamento a versare le somme richieste- una parziale ma significativa quota dell'onere complessivo- ;non si tratta di una forzatura ma di un'atto dovuto e di un'attività prevedibile nel tempo e nel risultati. Se non saremo in grado di spendere quella somma essa tornerà nella disponibilità del Partecipante, in attesa della cartella esattoriale, o di una sentenza avversa del TAR.
Fatte queste premesse bisogna dire che nella casistica dei dubbi raccolti in queste settimane i più frequenti non riguardano il criterio di ripartizione ,molto chiaro nella delibera assembleare,ma proprio l'eventualità che il Comune dia corso alla delibera di Giunta con la quale si impegna a realizzare direttamente, a spese dei Partecipanti, l'impianto, anticipandone il costo ( e ripetiamo : per chi ragiona secondo criteri di legittimità formale non è facile da comprendere come potrà adempiere alla determina sindacale di un anno fa e alla successiva delibera di Giunta senza danni per Costa Paradiso nell'esecuzione dell'opera o senza provocare un danno erariale). Che cosa dovrà fare a quel punto Costa Paradiso di fronte al tentativo di delegittimarne le decisioni e al tempo speso di sottrarle qualsisia efficace strumento di controllo?
Vana d'altra parte la pretesa di qualcuno di tenere conto dell'azione contro il comune pendente davanti al TAR della Sardegna da un gruppo di proprietari e che giace nelle cancellerie da oltre tre anni; l'avvocato amministrativista che rappresenta il vivo interesse del Territorio di Costa Paradiso ad una chiara decisione del TAR ha ricevuto il 31 agosto, dopo la conforme decisione presa dal CDA nelle settimane precedenti, mandato a costituirsi ad adiuvandum nell'azione intrapresa dai Partecipanti. Ma la data della prossima udienza non si conosce.
Nella conferenza convocata a Cagliari dalla Regione nel mese di giugno e richiesta dalla dottoressa Nieddu dalla commissariata provincia Olbia- Tempio, si è convenuto che Costa Paradiso avrebbe presentato un cronoprogramma quinquennale che prevede la realizzazione dell' impianto in fasi da finanziare progressivamente.
Il 7 agosto il CDA ha formalizzato l'inizio di questa procedura.
In questo momento nel processo che dovrà portare al completamento dell'impianto nei prossimi 5 anni si individuano alcuni segmenti che corrispondono ad altrettante aree di criticità da gestire.
La prima è la formazione del budget il cui atto introduttivo e' la richiesta della prima rata. Nel piano economico approvato dall'Assemblea il valore della prima rata -corrispondente alla realizzazione del primo lotto- valeva 2900000 euro; la richiesta attuale tiene conto dei 500000 euro che l'insieme dei partecipanti ha versato all'atto della edificazione e che riducono da 2100000 -rappresentante il 20 % del deliberato dall'Assemblea 2011 per il completamento dell'impianto - a 1600000 euro la richiesta effettiva . Il previsto ridimensionamento dell'impianto consentirà sicuramente di attestare più in basso la cifra finale da stanziare. Siamo comunque all'interno di una logica di acconti limitati, mentre la misura reale e definitiva da richiedere sarà stabilità sulla base di un aggiornamento che dovrà tenere conto delle indicazioni che verranno dal processo di verifica di conformità di quel progetto Savi approvato nel 2011 dal Comune e nel 2014 dalla Regione.
Occorre sottolineare che è avviso condiviso da tutte le parti- dal Territorio di Costa Paradiso, dal Comune di Trinità, dall'ingegner Savi che tuttavia ritiene che occorra un' ulteriore attività professionale per predisporre il progetto a questa opzione - che il modo più produttivo di procedere sia il farlo per lotti funzionali, stralciando cioè dal progetto generale fasi di avanzamento, che corrisponderanno a fasi progettuali in cui progetto esecutivo, verifica e direzione, realizzazione del lavoro coincideranno. All'interno del primo lotto previsto dal cronoprogramma sarà con priorità assoluta identificato uno stralcio, del valore di 500 000 euro , dedicato all'efficientamento del sistema di depurazione esistente. Si tratta di una priorità per Costa Paradiso. Un lavoro al quale il CDA aveva dato il via libera già all'indomani della presentazione in Provincia della richiesta di autorizzazione allo scarico, a metà luglio. Argomentazioni varie ( che viste in retrospettiva appaiono inadeguate) hanno indotto a rinviare la procedura di gara, da effettuare sulla base di una descrizione dei lavori che tenga conto dell'esistente. Da ultimo ( di una catena di "brevi" e nell'immediato motivati rinvii) l'attesa -vi ho accennato prima-del verbale di collaudo da parte del collaudatore designato a suo tempo dal Comune, ingegner Corda . Questo verbale a distanza di oltre quindici giorni
dal sopralluogo non è ancora pervenuto. La sensazione diffusa è che ci siano interferenze del Comune sul collaudatore che dovrebbe dare garanzie di terzietà ( non è un caso che in passato l'onorario sia stato posto a nostro carico ). In generale abbiamo smesso di farci illusioni sulla imparzialità della tecnica e dei tecnici, e ne abbiamo avuto molte conferme proprio dagli organismi tecnici comunali. Quanto al Comune, senza attendere l'esito delle iniziative legali, solo la nostra ingenuità e mancanza di proiezioni d'ombra ci consente di credere, specie in piena campagna elettorale, che il Comune abbia deciso di non trattare più Costa Paradiso come il suo bancomat.
Il termine accordato all'istruttoria per la sua conclusione è spirato. Ma il responsabile della procedura può ben avvalersi di un rinvio di trenta giorni per compensare le negligenze delle altre amministrazioni. E oltretutto non si tratta di un'obbligazione di risultato.
I lavori inizieranno dunque dalla depurazione, allo scopo di restituire all'impianto la funzionalità e la capienza per la quale è stato progettato. E su questa attività non interferisce nemmeno la mancata conclusione formale della procedura di validazione del progetto che per questa parte risulta certamente coerente. Si tratta quindi di passare ad aggiudicare in tempi rapidi i lavori di manifattura e di strumentazione, previa predisposizione di uno schema di progetto mirato su questo lotto e sul valore stanziato di 500000 euro.
In questa prima fase non si interverrà quindi sulla rete, ma verranno abilitati ad allacciarsi tutti coloro che sono dalla rete già raggiunti.
È giusto dedicare una riflessione all'oggettiva disparità di trattamento tra coloro che verranno raggiunti dalla rete prossimamente e coloro che dovranno attendere. In questo fortunatamente CP non è diversa dalle altre lottizzazioni convenzionate : tutti i destinatari dell'opera sono chiamati sin da subito a sostenere l'onore per avviare la realizzazione dell'opera a prescindere da quando la singola utenza sarà raggiunta dalla Rete. Le fasi del percorso sono determinate esclusivamente da criteri e priorità progettuali. Dire "pago quando potrò allacciarmi" e' francamente come lasciar dire a qualcuno "io devo pagare meno del signor Rossi che sta lontanissimi e costa più di me in tubazioni e scavi". È la stessa sciocchezza
Una delle variabili che avrebbero potuto influenzare economicamente l'impegno dei Partecipanti ( a parte la pretesa che sia il Comune ad assicurare la realizzazione dell'opera, e che è sub indice) appartiene all'area dei finanziamenti pubblici . Il comune afferma di aver lavorato in questo senso, e rivendica come risultato alcuni milioni allocati dallAITO , l'ente per l'ottimizzazione territoriale,stanziati ...ma non erogati per mancanza di dotazione economica. Che è quanto dire che soldi non ne avremo ma la nostra autostima può aumentare perché siamo stati considerati meritevoli di attenzione. Naturalmente persevereremo nella ricerca a livello europeo, ma la logica e' sempre quella della "restituzione" di somme proficuamente spese. Cercheremo di non essere scettici o euroscettici.
È in via di definizione lo strumento che consentirà nei giorni prossimi l'avvio dei lavori sul depuratore. Termineranno rapidamente e coloro che sono in condizione di allacciarsi -e sono stati già tutti sollecitati a predisporsi e a pagare i relativi diritti- si allacceranno. Se non dovessero aderire interverrà , sulla base dell'impegno assunto in Regione,l'ordinanza sindacale di divieto ad abitare la relativa unità immobiliare. Naturalmente è possibile che sulla base della Delibera di Giunta il Comune , constata l'inadeguatezza della dotazione finanziaria della Comunità , decida di intraprendere l'azione in danno, avviando e portando a compimento i lavori, e ripetendo le somme impegnate attraverso l'imposizione erariale. A quel punto all'amministrazione di Costa Paradiso incomberà il compito di porre nuovamente nella disponibilità dei Partecipanti le somme versate e non utilizzate. Alla progettazione, alla raccolta del denaro, agli appalti, al recupero delle somme penserà il Comune. Che dovrà trovare le risorse e dotarsi degli strumenti idonei.
Sarebbe un'ipocrisia non sottolineare che le protratte ambiguità del Comune non supportano certo la positiva evoluzione di una vicenda di decenni che deve assicurare l'agibilità, l'incremento dei valori immobiliari , la salubrità e la legalità del Territorio.
Se vi sono questioni alle quali questa analitica comunicazione non ha risposto vi chiediamo di segnalarle a segreteria@territoriocostaparadiso.it