Riceviamo da ACTP
18 Settembre 2014Provvedimento di autorizzazione ampliamento impianto fognario di depurazione
22 Settembre 2014Oggi il solito Ferrara ci comunica, sul blog, di essere promotore di un'azione giudiziaria contro l'attuale CdA. A seguire pubblichiamo le sue "domande-osservazioni" con le opportune risposte, anche se ci piacerebbe prima leggere il suo esposto. Come premessa ci piace notare come ancora una volta Ferrara si faccia portavoce di interessi altrui (oltre ai suoi, al di la dei toni del pio Savonarola): la sua azione, così come la bocciatura del bilancio, nascondono la voglia di togliere al CdA la possibilità di "fare", di continuare un'azione che non può essere solo di ordinaria amministrazione; soprattutto di bloccare gli atti ingiuntivi nei confronti dei morosi, soprattutto dei grandi morosi. Cosa dovremmo aspettarci da persone che invece di preoccuparsi di sanare la loro morosità vanno creando consorzi vari con l'intento di "appropriarsi" degli appalti per i futuri lavori della fognatura e più in genere dei servizi di Costa Paradiso?Il loro sogno di sempre.
A ben pensarci, perché prendersela principalmente con Ferrara e il suo blog? Se uno scorre l'elenco dei suoi sponsor e quello dei morosi trova tante di quelle coincidenze....
Per non farsi e farci mancare nulla sfodera la spada e va dal magistrato: non gli è bastata la sonora bocciatura, decretata dalla contestazione della maggior parte dei partecipanti (compresi alcuni suoi "amici"), l'11 agosto quando si è presentato con dichiarazioni roboanti, convinto di far saltare il banco, e se n'è andato alla chetichella, coda tra le gambe, prima che l'Assemblea terminasse?
Veniamo al ricorso e alle risposte. Ferrara parla di "atto di coraggio": il coraggio di non citare la natura di quel ricorso, di difendere ancora una volta gli interessi dei soliti furbetti morosi, di contestare un atto dovuto come l'Assemblea per l'approvazione del bilancio solo per lucrarne vantaggi; il coraggio di cercare di bloccare l'azione di recupero della morosità togliendo potere al CdA (costretto alla sola attività ordinaria), il coraggio di scrivere le solite banali falsità senza mai il coraggio di pubblicare rettifiche (e non parliamo del coraggio di scusarsi, cosa a lui sconosciuta). Come la giri, in ogni argomento del suo ricorso si torna sempre allo stesso punto: la necessità di avere un "altro" CdA, vicino agli interessi di chi lo sponsorizza. Talmente pacchiane le critiche che rispondere e' di un'assoluta facilità. Con una premessa: rispondiamo a tutte le domande che possono creare dubbi, perplessità e curiosità. Senza curarci del fatto che tocchino punti sensibili (anzi, a quelle rispondiamo per rispetto dei proprietari). Ad altre, banali e scontate, non perderemo tempo a rispondere: servono solo a creare voluta confusione.
D: Titolarieta’ di essere amministratori
R: Che questa amministrazione sia accettata e gradita dai proprietari che non hanno secondi fini e’ un fatto riscontrabile nei risultati. Lo dice il recupero dei crediti sul quale il cda precedente non aveva, colpevolmente, neanche fatto finta di impegnarsi; lo dice la ristrutturazione amministrativa e organizzativa; lo dice il miglioramento dei servizi. E' una titolarietà certificata dai proprietari, gli unici autorizzati a decidere. Ricordando che il tentativo di far perdere credibilità all'attuale Consiglio nasce da una manovra sporca del solito "gruppo di autotutela" che non ha approvato il bilancio dimenticando che era stato gestito per l'85% dal CdA precedente all’attuale, quindi in larga parte da loro (come si vede l'autotutela va in una sola direzione...). Come amministratori che devono rispondere ai Proprietari facciamo mea culpa. Ci scusiamo ma abbiamo creduto a chi fino a 12 ore prima dell’assemblea dell’11 agosto ha chiesto comprensione e fiducia, a chi ha chiesto di credere alla sua buona fede. False dichiarazioni. Il giorno dopo con un indegno tradimento si sono coalizzati ed hanno bocciato il "loro" bilancio. In verità, cosa avremmo dovuto aspettarci dai maggiori morosi di Costa Paradiso?
D: Perche’ il CdA non si e’ dimesso?
R: Perche’ siamo responsabili. Avrebbero voluto che ci dimettessimo perche’ loro, i “soliti trafficoni morosi”, avevano già in testa un consiglio di amministrazione composto piu’ o meno da quelli che avete, voi proprietari, cacciato lo scorso anno.
D: Perche’ l’Assemblea a Bologna?
R: Semplice, perche’ il 75% di voi proprietari raggiunge Bologna in due ore e con 35 euro di spesa. Loro, i soliti che convocano da decenni le assemblee ad Olbia in gennaio, non ci stanno. Cosa avrebbero voluto, un'assemblea in Sardegna quando voi/noi, i veri partecipanti di Costa Paradiso, saremmo stati tutti presso le nostre residenze? Magari con il CdA dimissionario così da fare con facilità, in Sardegna, il comodo loro. No, basta con le assemblee pilotate, con le assemblee dove arriva poca gente, con le decisioni prese in paese.
D: Costi aggiuntivi per l’assemblea di Bologna
R: Nel blog si parla di costi enormi per impiegati e consiglieri. Vengono dette falsità. Abbiamo già spiegato che i proprietari spendono poco o nulla, quanto alle impiegate ne viene una per la quale si spenderanno 300 euro tra il viaggio aereo, l’albergo ed i pasti.
Il CdA ed il CdR non costano nulla perche’ nessun consigliere presentera’ la nota spese.
D: Perche’ non e’ stato spedito il verbale dell’11 agosto?
R: Il verbale con i suoi allegati e la mozione d’ordine e’ sul sito ufficiale della Comunita’ fin dal 17 agosto.